Passiamo da Isle sur la Sorge, ma non ci sembra interessante, così dopo un breve giro proseguiamo per la ‘famosa’ e molto turistica Fontaine de Vaucluse. Una discreta delusione anche qui, una delle solite trappole per turisti. Non ci fermiamo e preferiamo andare a pernottare a Gordes. Tutta una altra storia… non che sia meno turistico, ma qui qualcosina da vedere ci sarebbe, se non fosse tutto chiuso!!
Isle sur la Sorge in teoria è chiamata la Venezia della Provenza… non so chi ha avuto questa idea poco fortunata, però è evidente che Venezia non l’aveva mai vista neanche in cartolina 😉
Le uniche particolarità di Isle sono il mercato dell’antiquariato e i dolci canditi, presentati tra l’altro in modo piuttosto originale, come nella vetrina qui sotto.
Il centro storico in realtà non è male, ma neanche niente di speciale. Non è una sosta che consiglio, ma se proprio si ha una passione per l’antiquariato il parcheggio più comodo e quello della stazione [43.91769,5.04687], dove sono permessi i camper.
Ci spostiamo a Fontaine de Vaucluse, mitica per la quantità di turisti che la visitano ogni anno, casa tra l’altro del nostro ‘amato poeta’: Francesco Petrarca. Per arrivarci passiamo dal imponente ponte-acquedotto di Galas.
Il benvenuto di Fontaine è che tutti parcheggi sono a pagamento, anche fuori stagione, brutto segno. Si può scegliere tra l’area camper [43.9203,5.12475] per ‘soli’ 9.60 al giorno, servizi inclusi con Wi-Fi, ma senza elettricità, oppure poco più avanti, un grosso parcheggio per soli 4€ al giorno, non è chiaro se si può restare anche di notte.
Noi da buoni full-timers al risparmio, torniamo indietro di qualche centinaio di metri e parcheggiamo al lato della strada, esattamente di fronte al campeggio, che comunque è chiuso fino a primavera.
Il paesino è carino, ma niente di chè. Saliamo fino alla famosa sorgente, raggiungibile in pochi minuti dalla piazza del paese, ma sarà anche perchè c’è poca acqua, non mi sembra questo gran fenomeno della natura. Insomma abbiamo visto di meglio 😉
L’unica cosa impressionante è il colore dell’acqua del fiume. Credetemi, la foto sotto non è photoshoppata!
Un simpatico cartello avvisa gli eventuali babbi natali e befane italiane che il camino può essere pericoloso 🙂
Sulla via del ritorno visitiamo il museo della mulino, che a quanto pare è l’unica cosa aperta in gennaio. In realtà più che di un museo si tratta di una piccola fabbrica con annesso negozio di carta artigianale e affini, ma l’entrata è libera e un giretto si fa volentieri.
Il museo di Petrarca invece è chiuso e ci dobbiamo limitare a vederlo solo dall’esterno.
Approfittiamo per un po’ del Wi-Fi aperto dell’ufficio del turismo e ce ne andiamo piuttosto delusi verso l’area sosta di Gordes [43.91494,5.19759]. E qui quando ti trovi davanti il paese è impossibile trattenere la sorpresa. E proprio bello! C’è anche un parcheggio apposta per fare la foto cartolina, ma mi raccomando ci si può fermare solo 10 minuti!!! 🙂
L’area camper è un po’ una presa in giro, come poi si rivelerà anche il resto del paese. Non c’è un angolo che non sia in pendenza, un ambiguo cartello vieta il pernottamento ai camper, lo scarico è gratuito, ma per l’acqua ci vogliono ben 3euro per dieci minuti di erogazione… benvenuti turisti!
Il paese è carino, in gennaio ci sono pochi visitatori e praticamente tutti i negozi sono chiusi, addirittura l’unico supermercato rimane chiuso per tutto il mese. Un paese fantasma a misura di turismo di massa. Peccato!
