Uno dei luoghi più famosi dell’antichità, che continua ad essere polo di attrazione per decine di migliaia di visitatori ogni anno. La posizione a anfiteatro e la storia che lo accompagna, ne fa uno dei siti archeologici che non si possono e non si devono perdere.
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Il sito archeologico di Delfi (o Delphi), è una sosta classica per chi si muove tra Atene e Igoumenitsa e malgrado le orde di turisti che lo affollano in alta stagione mantiene la sua maestosità e, per chi la sente, un’energia particolare. È qui che Pizia, l’oracolo di Delfi, con le sue visioni ermetiche e ambigue, influenzava la vita politica dell’antica Grecia ed è qui che secondo la mitologia si trova l’ombelico del mondo, il punto dove due uccelli (per alcuni aquile per altri colombe) liberati da Zeus sono venuti a posarsi, indicandone la posizione, rappresentato dalla pietrone nella foto qui a lato.
Il sito è aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 20.00 e l’entrata costa 6€. Per arrivare fino allo stadio c’è da fare una bella arrampicata, per cui meglio evitare le ore più calde, che tra l’altro sono anche le più affollate.
Sopra il teatro e a destra lo stadio, dove sinceramente non è rimasto molto da vedere. Non vorrei suonare blasfemo, ma se non vi piacciono le salite, quella che porta allo stadio ve la potete anche risparmiare!
Sotto: Il tempio di Atena, si trova a poche centinaia di metri dopo l’entrata del sito, proseguendo in direzione Arahova ed è accessibile gratuitamente.
Ci sono diversi punti in cui è possibile parcheggiare sia prima e che dopo l’entrata del sito archeologico [N 38.481717, E 22.503151]. Anche i mezzi più grossi non dovrebbero incontrare problemi, evitando le ore di punta.
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