Dopo anni di astinenza, l’estate scorsa ho deciso di fare il viaggio Grecia-Italia in traghetto. Avendo già fatto un viaggio di andata e ritorno pochi mesi prima via terra, ho preferito questa volta la comodità e il lusso di fare un viaggio rilassante e senza pensieri…
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Il costo dei traghetti è aumentato molto negli ultimi anni, arrivando al punto di superare in alcuni casi il costo del tragitto via terra, per lo meno calcolando la tratta Patrasso-Venezia, che è quella che interessa chi arriva da o è diretto nel nord Italia. Per questo motivo sono diventato un sostenitore del viaggiare via terra. Questa volta però, essendo l’Italia solo una sosta intermedia prima di continuare verso il nord Europa, fatti i conti dei giorni a disposizione e dei chilometri da percorrere, ho scelto la via più veloce e meno stancante e non me ne sono pentito.
La scelta è caduta sull’ANEK sia per la buona reputazione che ha, sia per motivi sentimentali. Il fatto che si tratti di una compagnia popolare, nata raccogliendo il capitale da gente comune, senza grossi armatori e multinazionali alle spalle me la ha sempre fatta avere in simpatia.
Per i biglietti, se si riesce a farli in anticipo, entro la fine di febbraio, si può sfruttare lo sconto ‘early-booking’ del 20%, che, soprattutto per chi ha un camper sotto ai 6 metri, comincia a rendere la tariffa più abbordabile. La formula del camping on board ovvero la possibilità di abitare nel proprio camper durante il viaggio, lo rende un vero piacere, evitando il disagio di dover ‘traslocare’ in una cabina e di privarsi dell’intimità della propria ‘casa’. L’esperienza è decisamente positiva, ancora di più se si è fortunati e si viene messi di fianco ai finestrini: vista stupenda assicurata. In seconda fila non è proprio uguale, ma comunque sempre meglio che essere chiusi in una cabina interna 😉
A disposizione dei camperisti, oltre all’allacciamento elettrico, un bagno con docce con acqua calda e ovviamente la possibilità di usufruire di tutti gli spazi comuni della nave.
Sopra una vista futuristica di Venezia.
Qui a lato invece la tranquillità prima della tempesta: pochi minuti prima che apra il self-service e cominci la fila. I prezzi sono abbastanza vicini a quelli di un ristorante a Venezia, però devo riconoscere che la qualità del cibo è sorprendentemente superiore a quello che ci si aspetterebbe da una tavola calda.
Sopra una pizza fatta veramente bene e dettagli di vari altri piatti interessanti. Il livello della cucina è decisamente migliorato da quello che mi ricordavo essere anni fa. Un’altra prelibatezza sono i cornetti caldi al mattino, ma bisogna arrivare presto perchè spariscono subito!
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