Genere musicale con le radici nella profonda tradizione greca, rilanciato in Italia dal nostro Vinicio Capossela e nel mondo intero dalla colonna sonora di Pulp Fiction, di Quentin Tarantino. Per chi vuole immergersi nella vera cultura musicale greca è d’obbligo una visita a un rebetadiko. Ad Atene, in posizione centralissima si trova uno dei locali storici, aperto anche a mezzogiorno nei fine settimana.
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Il locale si chiama Stoà ton Athanàton (la galleria degli immortali) e pur essendo locato nel cuore della città, all’interno del mercato coperto centrale di Atene, non è assolutamente facile da trovare e di sicuro non è uno di quei posti dove si entra per caso!
Aperto nella sua forma attuale da 40 anni, è uno dei locali più famosi per ascoltare il rebetiko, ma malgrado la sua fama riesce a mantenere il colore autentico e poco turistico.
Noi ci siamo andati di domenica a mezzogiorno… mezzogiorno alla greca, si intende, verso le 14.30. Il mercato era deserto e molto diverso dall’immagine che presenta durante i giorni lavorativi; così senza fretta abbiamo girovagato un po’ prima di trovare l’entrata.
Per trovarlo più facilmente è consigliabile arrivare da via Sofokleous 19. Si entra nel mercato, si supera la vetrina della taverna della taverna Stoa ton Athanaton e si entra nel portone subito a fianco, che porta a un ascensore per salire al primo piano, dove si trova il locale vero e proprio.
Uscendo dall’ascensore la prima impressione è di essere entrati a casa di qualcuno, il che non è molto lontano dalla realtà! La villa fu costruita nel 1870 da una famiglia benestante di Atene, prima della costruzione del mercato coperto (1884). Dopo la seconda guerra mondiale divenne un caffè frequentato da musicisti e cantanti di rebetiko. Arrivavano a notte fonda dopo aver finito di lavorare nei vari locali della città per bersi un caffè e suonare tra di loro per puro divertimento. Così cominciò la storia della Stoà Athanàton…
Il rebetiko non è sempre stato famoso come ai tempi odierni. La sua storia comincia alla fine del ‘800 come musica dei bassofondi. I testi parlavano della vita dei poveri e della classe lavoratrice, prigione, esilio, tradimenti d’amore e droga erano i temi più ricorrenti. Forse il musicista più rappresentativo dell’epoca è Markos Vamvakaris, considerato anche un po’ il padrino del genere. È solo negli anni ’60 che Vassilis Tsitsanis, con il suo successo, riesce a ‘promuovere’ il rebetiko e il bouzouki in generale a musica popolare.
Stoa Athanaton è aperto solo venerdi e sabato sera a partire dalle 22.30 e venerdi, sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.30
Se andate di sera non aspettatevi che la musica cominci prima di mezzanotte!
I prezzi cominciano da 8 euro per bere solo qualcosa; con 22 euro si prende una bottiglia di vino che si può anche dividere in 2 o 3; con 18 euro a testa si può invece scegliere il menù fisso.
Preparatevi a cantare, ballare, a volte anche sui tavoli e al fumo (alla faccia delle proibizioni!)
È decisamente consigliabile prenotare con anticipo (tel 210 3214362) se si vuole trovare un posto vicino al palco, se no bisogna adattarsi a quello che vi danno.
Il brano Misirloù è un po’ il simbolo internazionale del rebetiko, diventato famoso in tutto il mondo nei rifacimenti di Dick Dale (1962), dei Beach Boys e recentemente anche dei Black Eyed Peas. Quello che lo ha veramente fatto decollare è stata di sicuro la sua inclusione nella colonna sonora di Pulp Fiction.
Qui sotto l’originale:
Questa invece è l’interpretazione del rebetiko del grande Vinicio Capossela:
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