Passiamo a trovare un caro amico che abita vicino a Monzuno e ripartendo verso il nord, preferiamo allungare un po’ il tragitto e passare a visitare Grizzana Morandi e dintorni. Come spesso accade, le sorprese sono dietro l’angolo e nel nostro caso si trattava della Rocchetta Mattei, che non è proprio quello che ci si aspetterebbe di trovare a pochi chilometri da Bologna!
Arriviamo a Grizzana Morandi, incuriositi dal nome, senza conoscerne la storia. Entrando in paese è subito chiara la connessione al famoso pittore e infatti seguiamo le indicazioni per arrivare alla sua casa museo [44.26291,11.14939].
La casa è chiusa e come veniamo a sapere bisogna chiudere un appuntamento in comune per visitarla. Lasciamo perdere e facciamo due passi per curiosare di fronte i Fienili del Campiaro, soggetto spesso presente in vari dipinti del Morandi che ora, perfettamente ristrutturati, ospitano una galleria d’arte, una locanda e la sede dell’archivio-museo di Cesare Mattei, di cui parlerò più avanti.
Anche qui però troviamo tutto chiuso. Evidentemente siamo arrivati all’ora sbagliata 🙁 Torniamo verso i paese e lo superiamo seguendo le indicazioni per il parcheggio, spazioso e in piano [44.25505,11.1501]. Perfetto per una sosta pranzo con vista, ma prima facciamo un giretto per il paese, che come riconstatiamo non ha molto di più da offrire.
Nella foto sotto a destra la villa che ospita la biblioteca comunale.
Da Grizzana cominciamo la risalita verso di il nord, fermandoci questa volta a visitare il borgo della Scola di Vimignano. Arrivando in paese un cartello indica a sinistra la direzione per i parcheggi e a destra per il borgo. Proseguendo per il borgo, come abbiamo fatto noi, ci si va ad infilare in un imbuto da quale è difficilissimo uscire. Assolutamente andare ai poco lontani parcheggi [44.2139,11.07304] e fare due passi per tornare al borgo.
L’antico borgo, risalente addirittura al VI secolo come esistenza e al XIV come versione attuale, è in ottime condizioni e tenuto alla perfezione. Per girarlo tutto, anche perdendosi, non servono più di una ventina di minuti. Nel nostro caso, non avendo incontrato neanche un’anima viva, ci è sembrato più un museo che un paese reale, ma anche in questo caso rimane un gioiellino che merita una passeggiata
Ce ne andiamo da Scola contenti di quello che abbiamo visto, ma non ancora veramente soddisfatti. Tutto sommato, vedendo un borgo dopo l’altro alla fine ci si satura. Un po’ quello che ci succede quando viaggiamo in Europa centrale girando per i paesini gotici. Il primo è sempre bellissimo, dopo il quinto cominciamo ad avere bisogno di qualcosa di più moderno, antico, anche brutto, ma diverso!
E per noi il diverso arriva, già da lontano, quando avvicinandoci a Riola, intravediamo un castello in puro stile Disneyland spuntare in mezzo a un paesaggio fatto di campi arati e fabbriche.
Rocchetta Mattei [44.22344,11.05854], di cui avevamo sentito parlare per la prima volta pochi giorni prima, si porta dietro una storia interessante e curiosa. Il suo ideatore, tale Conte Cesare Mattei, è un personaggio di cui vale la pena di leggere la storia per intero. Come assaggino però posso dire che nella seconda metà del 800 si occupava di medicina alternativa, l’elettromeopatia, da lui inventata e pare avesse curato di malattie serie personaggi importanti tra cui anche lo Zar di Russia… ma c’è molto di più… 😉
Dall’esterno promette bene. Peccato che l’interno lo abbiamo visto solo in fotografia… La Rocchetta è visitabile solo il sabato e la domenica, dalle 10 alle 15 e solo su prenotazione, per delle visite guidate della durata di un’ora per piccoli gruppi. Riuscendo a trovare un posto, di solito c’è il tutto esaurito per almeno un paio di settimane, il costo della visita è di 7 euro a persona.
Per noi la curiosità rimane e di sicuro ripasseremo più organizzati.
Ci spostiamo di poche centinaia di metri e ci fermiamo nel parcheggio [44.22946,11.05539] di un’altra particolarità di Riola. La modernissima chiesa di santa Maria Assunta, progettata dall’architetto finlandese Alvar Aalto.
Visitiamo la chiesa, però si sta facendo tardi, così dopo aver fatto un paio di compere dal supermercatino di fronte, ci rimettiamo in strada, anche se con un po’ di pentimento perché la chiesa sarebbe molto più bella vista e fotografata con la luce del mattino. Il parcheggio però non ci sembra molto adatto a pernottare e decidiamo di spostarci all’area camper di Vergato.
Arriviamo all’area [44.28875,11.11255] che è già buio, ma non abbastanza per non renderci conto della posizione rumorosa e come se non bastasse, confinante con il presidio ecologico, dove in delle vasche enormi e scoperte bolle un liquido marroncino… insomma, scappiamo e ci infiliamo nel parcheggio della coop [44.27959,11.11075] dove passiamo una notte tranquilla in compagnia di altri due camper. Al mattino ripassiamo dall’area per fare camper service, tutto funziona ed è gratuito, però un po’ sporchino…