Da Bologna penso di essere passato almeno un centinaio di volta nella mia vita. In macchina, in treno, in pullman e ovviamente anche col camper. Però a pensarci bene, devo correggermi: Bologna, senza nessun motivo particolare, l’ho evitata centinaia di volte, girandole intorno, sempre diretto da un’altra parte, convinto che non ne valesse la pena… grosso errore!
Questa volta, dovendo accompagnare nostro figlio che sarebbe partito al mattino presto dall’aeroporto di Bologna, ci siamo detti -dai facciamo almeno un giro in città e poi, se proprio non ci piace, tiriamo dritto.
Arriviamo tranquilli la sera prima del volo all’area sosta di Calderara di Reno [44.55943,11.26951], che è perfetta per pernottare a pochi chilometri dall’aeroporto, molto tranquilla anche se può sembrare un po’ isolata. Si può scaricare gratuitamente, il rifornimento d’acqua è a pagamento (10cent / 10 litri) e la colonnina per l’attacco alla rete elettrica completamente fuori uso.
Localizzata l’area, affamati ci spostiamo nel parcheggio di piazza della Pace [44.56267,11.27205] dove compriamo un paio di pizze, veramente ottime, da mangiare sul camper. Volendo anche qui si potrebbe dormire senza problemi, più centrale, ma sicuramente più rumoroso.
Il mattino dopo arriviamo puntuali in aeroporto, dove sembra di trovarsi nelle bolge dell’inferno. Impossibile parcheggiare con il camper a meno che di non entrare nel parcheggio a lungo termine, che costa una cifra spropositata (10€) anche per pochi minuti. Ci fermiamo a lato della rotonda come molti altri e risolviamo la cosa. Spediamo “il pacchetto” e ci avventuriamo verso il centro di Bologna, fino a che, con un gran colpo di fortuna, troviamo un parcheggio che ci sembra sufficientemente vicino al centro (una mezz’oretta a piedi), sicuro e gratuito [44.5168,11.33235]. Se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto, siamo rimasti a Bologna una settimana intera e non volevamo più andarcene!
Mettiamola così: in sette giorni abbiamo girato per una città stupenda, con un’interminabile serie di cose da visitare, palazzi, musei, chiese ecc., abbiamo visto 11 mostre di fotografia, una di pittura, una conferenza spassosissima con Marco Malvaldi e il geniale Piergiorgio Odifreddi come ospiti e per finire anche un concerto in un cortile davanti al quale passavamo per caso, il gruppo non era male e dopo un paio di canzoni ci hanno informato che si trattava di Max Gazzè… 🙂
Se non si fosse capito, ci siamo innamorati di Bologna, della sua vita diurna e notturna, della sua bellezza antica e moderna e del impressionante flusso di eventi culturali, che sembrano veramente non finire mai.
Sopra la vista della città dalla terrazza panoramica di San Michele in Bosco dove noi siamo andati a piedi, ma è ugualmente raggiungibile in autobus e in camper.
Sotto il Nettuno e la Salaborsa, biblioteca impressionante assolutamente da visitare.
Le spettacolari due torri, dove tra l’altro si può fare uno spuntino eccezionale all’omonima pizzeria da asporto, facile da individuare a causa della fila e della gente al di fuori che mangia con l’aria contenta e soddisfatta.
… e portici, tanti portici, addirittura quello che pare essere il più lungo del mondo, con i suoi 4 chilometri di lunghezza, che porta al Santuario Madonna di San Luca (foto sotto a sinistra) … per la cronaca dal parcheggio nella piazzetta del Meloncello che si trova più o meno alla metà del percorso (1.50€/h) fino alla chiesa ci si mettono tra i 30 e i 40 minuti per salire a piedi alla chiesa. Con il camper comunque non ci si può arrivare perchè la strada è vietata ai mezzi alti.
Il palazzo dell’Archiginnasio è uno dei più interessanti da visitare, sopra a destra la corte interna dove si può entrare liberamente, mentre con un biglietto unico di 3€ si possono visitare il teatro Anatomico e la sala Stabat Mater (foto sotto).
Sopra l’incontro tra sacro e profano! Sono tantissimi i dettagli dei palazzi del centro che meritano di essere scoperti. A destra invece la piazzetta dei Servi di Maria.
Sotto una delle mostre di fotografia di Pierre Gonnord che abbiamo avuto la fortuna di vedere, ospitata nell’impressionante sala del Genus Bononiae di Santa Maria della Vita.
Sopra il concerto di Max Gazzè, scoperto per caso in una loggia del centro, fuori dalla libreria Feltrinelli.
Sotto, Bologna moderna. L’eccezionale spazio espositivo del Mast a sinistra e quello del Mambo a destra.
E per finirla, la zona ristoro all’interno del simpaticissimo mercato delle Erbe… mica male, eh?