Passato il confine con la Germania, proseguiamo il senza soste per uscire il più presto possibile dalla zona ‘sotto zero’. Arriviamo così ad Avignone, con una sola fermata intermedia e non senza avventure. Rimaniamo colpiti dalla ‘papalità’ della città e incoraggiati dalle temperature ormai molto più umane, ci siamo fermati per quasi una settimana.
Non ci fermiamo nella zona di Colmar, che conosciamo bene e che è coperta di neve. Proseguiamo invece, senza prendere autostrade, verso Besancon da dove vorremmo seguire il Rodano fino alla costa.
Non avevamo però fatto i conti con il ghiaccio! Poco dopo Belfort ci troviamo a guidare su strade con uno strato di almeno 5 centimetri di ghiaccio, alla seconda sbandata, quando è ormai chiaro che non si può controllare il camper, decidiamo di rischiare e fare comunque in quelle condizioni, a passo d’uomo, il chilometro e mezzo che ci separa dalla autostrada, sperando che almeno lì abbiano provveduto a pulire le strade. Per fortuna arriviamo senza fare danni e dallo svincolo in poi, ricominciamo a vedere l’asfalto. Forse qualcuno dovrebbe spiegare ai francesi l’uso del sale! 😉
Ci fermiamo per la notte a Bourg En Bresse, con un monastero bellissimo, Brou, davanti al quale si può sostare [46.19849,5.23716]. Noi però preferiamo il parcheggio dietro all’albergo Ibis [46.20076,5.23953], da dove si può usare il loro wi-fi, che generosamente offrono gratuitamente.
Notte sotto zero anche qui, per cui ce ne andiamo appena dopo colazione per arrivare finalmente verso sera a Avignon… che già a prima vista ci lascia a bocca aperta.
Parcheggiamo comodamente di fianco al campeggio, al di là del fiume con vista stupenda, a 400 metri dalle mura della città [43.95154,4.79887].
Il campeggio è aperto tutto l’anno e con varie offerte per i camperisti, tra cui anche la possibilità di fare solo camper service per 3.50€. Anche se leggendo il tabellone mi è venuta spontanea la domanda: ma a chi cavolo servono 200 litri d’acqua in una botta sola? Mah…
La città, come si era preannunciata, è splendida. Perdersi per i vicoli diventa un divertimento ed è piacevole vedere che i negozi del centro storico sono inaspettatamente poco turistici. Vestiti, pasticcerie, addirittura un idraulico… Il mercato coperto, Les Halles, è una raccolta di banchi di delicatessen a cui è difficile resistere.
Pochi i supermercati invece e piuttosto cari, meglio fermarsi nei centri commerciali in periferia per fare scorta prima di arrivare.
Bagni pubblici gratuiti in diversi punti della città e wi-fi all’ufficio turistico, da dove si può prendere anche una mappa della città e un sacco di altre informazioni.
Per le strade molti giovani, ma anche molti mendicanti, forse troppi per una città così piccola… dall’altra parte però ci rendiamo conto di essere tornati al sud. La gente è rilassata, sorridente, aperta. Un bel cambiamento dopo la Germania.
Visitiamo il palazzo dei Papi, simbolo di uno dei tanti momenti ignobili della chiesa cattolica e devo dire chi non lo ho trovato così interessante all’interno. D’accordo che ci si passano facilmente un paio di ore, però tutto sommato non ha molto da mostrare. L’entrata costa 11€ (13.50€ se combinata al ponte), secondo me è più interessante dall’esterno, però si può venire a Avignone e non visitarlo?
Sopra una delle poche stanze dipinta, dove è vietato fotografare, me ne sono accorto dopo, ormai il danno era fatto 😉
Sotto, una delle parti più interessanti del palazzo, il negozio all’uscita! Sia per il locale, sia perchè propone una selezione di infusi preparati con misti di varie erbe, secondo le preferenze di ogni papa… carino!
Dopo il palazzo, il ponte che ha reso ancora più famosa la città grazie alla canzoncina che tutti conoscono. L’entrata solo al ponte costa 5€ e anche qui non c’è molto da vedere, è più interessante vederlo dalla riva opposta.
Una visita interessante e non solo perchè gratuita, è quella al Palais du Roure, ovvero la casa del marchese Baroncelli, di cui si conosce così un po’ l’interessante storia e si può vedere come erano le case dei nobili del tempo.
Aperta dal martedi al sabato, offre anche la possibilità di fare una visita guidata con accesso a un numero maggiore di stanze martedi e sabato alle 11.00. In questo caso il costo è di 4.60€ a persona.
Nella foto sopra a destra, l’iscrizione dice “Voi che entrate, abbiate un pensiero per Jeanne de Flandreysy-Esperandieu che … ” bella idea, che abbiamo ritrovato anche in altri luoghi di Avignone. Un bel modo per ricordare i propri avi 🙂
Abbiamo poi dato una curiosata dentro al lapidario (entrata 2€) che raccoglie un po’ di tutto, come periodi storici, ricordandoci la lunga e variata storia di questa zona della Provenza.
Ultima visita al museo Calvet una collezione di collezioni private d’arte, più un po’ di antico Egitto… un bel miscuglio, ma soddisfacente. Un’oretta ben spesa.
L’entrata costa 6€ (7€ se combinata al Lapidario).
In conclusione, anche se ci ho mangiato la peggiore crepe della mia vita (alla larga da Jean le Gourmand) Avignone rimane un posto che consiglio di visitare senza ripensamenti e una tappa fissa anche per noi quando ripasseremo dalla zona.