Per chi crede che l’unica eredità lasciataci da Platone siano i suoi scritti, si deve ricredere. I resti tangibili della sua scuola filosofica, la sua Accademia, esistono ancora, dimenticati in un quartiere piuttosto squallido poco lontano dal centro storico di Atene. Un sito archeologico con poco e niente da vedere ci si può solo immaginare Platone e Aristotele, camminare per i sentieri del parco con i loro studenti.
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Mettiamo da subito in chiaro che non si tratta di un’attrazione turistica. Akadimia Platonos [37.99040, 23.70826] si trova a poche decine di metri dalla Leoforos Athinon, alle porte di Atene,
nascosta in un quartiere industriale cosparso di magazzini, officine e palazzoni squallidi. In realtà è a meno di due chilometri dal sito archeologico del Ceramico, eppure scommetto che meno di un ateniese su cento l’abbia mai visitata! Anche per noi, domenica scorsa approfittando di una visita guidata, è stata la prima volta e non ce ne siamo pentiti, malgrado il tempo poco invitante. Qui a lato Platone !
Il cosiddetto sito archeologico in pratica è solo un grosso parco, molto popolare per portarci i cani a divertirsi e per passeggiare in mezzo al verde.
L’entrata è libera e i resti archeologici sono facilmente accessibili, anche se a volte difficili da individuare. Il problema è che negli anni sessanta il comune di Atene decise di fermare il lavoro degli archeologi e di trasformare gli scavi in un parco pubblico, piantandoci decine di alberi.
Un bene per gli abitanti del quartiere e un sacrilegio per gli archeologi!
Platone fondò qui la sua scuola filosofica nel 387 a.C., al posto di un Ginnasio preesistente e la chiamo Accademia, in onore di Accademo, un eroe mitologico. Ai giovani ateniesi venivano qui insegnate, oltre alla filosofia, anche le altre scienze: matematica, astronomia, geometria, retorica. Si può dire che fosse la precorritrice di un’università.
Tra l’altro, anche all’epoca si trattava di un parco alla periferia della città e in questo aspetto forse è rimasto più vicino all’originale nelle condizioni in cui è ora che non se fosse diventato un altro sito archeologico classico. Ora ci si può immaginare Platone camminare per i sentieri inalberati con il suo discepolo Aristotele… 🙂
Tornando a terra, in pratica non c’è praticamente niente da vedere. La maggior parte dei resti sono comunque del primo secolo dopo Cristo e non del periodo dei grandi filosofi. Dall’altra parte della strada, gli archeologi hanno raccolto dei sarcofagi e una miriade di altri reperti, tenuti in uno spazio recintato e non accessibile.
L’Accademia rimase aperta fino al 529 d.C. chissà quante menti brillanti ci sono passate, ponendo le loro domande e offrendo la loro conoscenza e saggezza… per chi è particolarmente sensibile a questo tipo di energia, può essere una piacevole visita… ma solo per quelli molto sensibili! 😉
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