Amanti o no dell’archeologia, è impossibile che non visitiate la nuova Mecca del turismo di Atene. Il recente museo dell’Acropoli figura in testa alle classifiche dei migliori musei del mondo, a fianco del Louvre, del Prado e dell’Ermitage, anche se al contrario dei più multietnici concorrenti, si tratta di un museo tematico, che espone solo i reperti archeologici provenienti dalla collina dell’Acropoli, al di là della strada.
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Inaugurato nel 2009, si è conquistato in questi pochi anni il titolo di sito più visitato dai turisti di tutta la Grecia, superando tutti gli altri musei e siti archeologici, inclusa l’Acropoli stessa!
Indicativamente le statistiche dicono che nel primo trimestre del 2014 il museo ha ricevuto 215.548 persone, contro i 170.100 del vicino Partenone.
Parte del successo è probabilmente anche dovuta al fatto che il museo offre una facile alternativa a chi per pigrizia, brutto tempo o troppo caldo non se la sente di salire la roccia sacra.
La vista dell’Acropoli dalla terrazza del museo è stupenda, il biglietto di entrata costa ‘solo’ 5€ e gli orari di apertura sono molto più flessibili, venerdì e sabato infatti rimane aperto rispettivamente fino alle 22.00 e 20.00, tutto l’anno.
Gli orari ufficiali si possono trovare sul sito del museo.
La visita comincia già prima di varcare il metal-detector, all’entrata del museo vero e proprio. Nel cortile davanti all’entrata si possono vedere le resta di questo quartiere di Atene, che risulta essere stato abitato dal V sec. a.C. fino al IX sec. d.C.
La sezione sotterranea verrà finalmente aperta tra qualche mese al pubblico, concludendo così definitivamente la costruzione del museo.
Il progetto, affidato al famoso architetto Bernard Tschumi, avrebbe dovuto esser pronto nel 2004, in tempo per le Olimpiadi. Problemi vari ritardarono l’inaugurazione di ben cinque anni e i commenti degli ateniesi furono piuttosto contrastanti.
Indubbiamente bello come esempio di architettura moderna, molti me compreso, lo trovarono e lo trovano ancora un corpo estraneo rispetto all’ambiente circostante, esageratamente grande e pretenzioso, quasi cercasse di rubare l’attenzione al Partenone.
Altri hanno semplicemente detto che sembra un centro commerciale… 😉
Una volta all’interno le cose cambiano leggermente. L’architettura è sicuramente impressionante, ma ancora una volta sembra diventare più importante degli oggetti esposti, che passano in secondo piano rispetto alle prospettive e il gioco con delle enormi vetrate e dei pavimenti trasparenti.
Le Cariatidi sono in posizione di grande rilievo e sono anche una delle poche cose che permettono di fotografare…
In tutto il resto della sala del primo piano (foto sopra), dedicata al periodo arcaico è infatti proibito usare macchine fotografiche 😉
Sotto invece, il livello superiore dove si trova il caffè, con vista che merita di per se la visita al museo.
Per fortuna al terzo piano, dove sono esposti i fregi (originali e riproduzioni), non ci sono problemi a fotografare e ci si può sbizzarrire. Peccato che la luce non aiuti a vedere bene gli oggetti esposti, favorendo invece la vista sulla Rocca e dintorni, non sempre così interessanti.
Per vedere bene i dettagli delle sculture consiglio di visitare il museo il più tardi possibile, in modo che la luce naturale non prevalga così tanto sull’illuminazione dei singoli pezzi.
Molto interessante invece il negozio del museo, dove si possono trovare degli oggetti per tutti i gusti a prezzi decisamente logici.
Concludo con il consiglio, per chi è più interessato alla storia e all’archeologia piuttosto che all’architettura, nel dubbio di preferire il più scomodo, ma molto più gratificante museo archeologico.
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