Interrompo la serie dei post del viaggio estivo per pubblicare quelli più attuali del giro che ho appena terminato nella zona del Pelion, in quella che è probabilmente la stagione migliore per visitarla. I colori dell’autunno abbinati a un mare ancora splendido, senza turisti e in piena libertà di sostare dove si vuole.
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Partiti da Atene come al solito più tardi del previsto, ci siamo ritrovati ad avvicinarci a Volos che erano ormai le nove di sera. Passando per Nea Anchialos vediamo un sito archeologico enorme sulla strada principale e così decidiamo di fermarci qui per la notte e visitare il sito al mattino. Troviamo un comodo parcheggio di fianco al municipio [39.27628,22.82010] e ci sistemiamo.
Al mattino prestissimo faccio una passeggiata per vedere il sito e mi rendo conto che si tratta di una enorme distesa di pietre antiche in ordine sparso, senza nessun interesse particolare, così decido di non stare ad aspettare l’orario d’apertura. Scatto qualche foto della bella spiaggia e ci rimettiamo in strada. Segnalo però che sul molo vicino al parcheggio ci sono delle fontanelle comode per fare rifornimento d’acqua.
Superiamo Volos senza fermarci, imbocchiamo la strada della costa occidentale e ad Ano Lechonia svoltiamo a sinistra per la montagna. Superiamo i primi paesini e ci fermiamo a Pinakates, lungo la strada principale.
A lato: Agios Vlassis
Sotto: Pinakates
Si nota subito l’architettura tradizionale della zona e in particolare i tetti fatti con la caratteristica pietra locale. Un’altra particolarità sono i sentieri ciottolati con grosse pietre (kalderimia) che spesso uniscono un paese all’altro offrendo la possibilità di fare delle bellissime passeggiate.
Seconda fermata a Vizitsa, dove è un po’ più facile parcheggiare anche perchè è una destinazione più turistica e più organizzata. La maggior parte delle case più belle sono state trasformate in alberghi e lo troviamo meno autentico e interessante di Pinakates. Anche se oggettivamente bello, non ci fermiamo a lungo e proseguiamo.
Arriviamo così a Milies, molto carino e con la particolarità di essere la stazione di arrivo del ‘famoso’ Trenino del Pelion a cui dedicherò il prossimo post. Per il momento anticipo solo che il trenino è probabilmente il modo migliore di visitare il paese, vista la difficoltà di trovare un parcheggio per il camper.
Molto particolare la chiesa, costruita in modo da non essere riconoscibile come tale dall’esterno, durante il periodo dell’occupazione turca e con delle proprietà acustiche molto particolari. Merita una visita guidata.
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