Questa è la stata la vera sorpresa di questo viaggio: in un paesino anonimo, a pochi chilometri da Tripoli, abbiamo trovato un museo che posso tranquillamente definire tra i migliori che io abbia mai visto! Gli oggetti esposti sono ‘normali’ reperti archeologici ritrovati nella zona, ma l’illuminazione e la disposizione del museo sono perfette… una chicca da non perdere per chi si trovasse a passare da queste parti.
Spero che il titolo non sia fuorviante, il museo è dedicato al passato, non allo spazio, ne tanto meno agli extraterrestri, come potrebbe sembrare dalla foto che lo accompagna! 😉 Spaziale è però la sensazione che se ne ha appena si varca la soglia. Mai e poi mai ci si potrebbe immaginare la modernità degli interni vedendo il museo da fuori e come se non bastasse… è pure gratuito!
La storia del Museo Archeologico di Tegea [37.45391,22.42053] va indietro fino agli inizi del ‘900, ma è stata la recente ristrutturazione, terminata alla fine del 2014, che gli ha fatto prendere la sua forma attuale. Aperto dal martedi alla domenica, dalle 8.30 alle 15.00. L’unica cosa che gli manca è un parcheggio adeguato 😉
E qui sotto il mio pezzo preferito, il Gorgoneion !!
A pochi passi dal museo si può visitare il sito archeologico [37.45595, 22.42033] con quello che resta del tempio di Atena Alea, costruito dal famoso architetto Scopas. Il sito è aperto negli stessi orari del museo e l’entrata è libera.
Malgrado il tempo si fosse ormai messo maluccio, siamo andati a vedere anche il sito del teatro antico a Episkopi [37.46412, 22.43008] e la chiesa abbastanza particolare dell’Assunzione (Kimisis Theotokou), con la cupola in vetro colorato. In realtà non c’è molto da vedere. Il sito archeologico è chiuso, un capannone che protegge dei bellissimi affreschi, sta andando in rovina e il teatro antico è praticamente la base della chiesa, che tra l’altro era pure chiusa! Il parco comunque è carino, ci sono resti delle mura bizantine e un monumento dedicato alla fiamma olimpica. Vista l’ora ne abbiamo approfittato per fermarci sotto agli alberi e per pranzare al fresco, belli comodi e indisturbati.